venerdì 3 febbraio 2012

“nuovo regolamento per la determina dell’incidenza dei nuovi oneri di urbanizzazione”

Nei giorni scorsi, in tutte e tre le circoscrizioni del Comune di Ancona, è stato chiesto il parere per questo nuovo regolamento, che, in realtà si aspettava da quasi 10 anni. È stato dato parere favorevole da tutti e tre i consigli e, quello della seconda ha proposto un emendamento affinchè l’aumento del 100% previsto per gli oneri di urbanizzazione venisse rateizzato, in percentuali da definire, nei tre anni successivi al rilascio della concessione edilizia.
Ormai  certi che il regolamento fosse pronto per tornare in commissione, si scopre dai giornali locali che ieri, 30.01.2012, è stato bloccato in Consiglio Comunale.
Per quale motivo chi prima ha proposto e sostenuto questo regolamento poi, si è defilato con la coda tra le gambe? Non voglio credere che sia realmente per “la rivolta dei costruttori”,no, perché oggi giorno, a fronte di condotte improprie a livello governativo, siamo portati a leggere sempre tra le righe ed aspettarci tutt’altro da quanto dichiarato.
E se invece fosse così? Non può l’amministrazione realmente pensare di sottostare alle volontà e alle pressioni della lobby dei palazzinari che , dopo anni di favoreggiamenti da parte dei Comuni ,si sentono defraudati del potere acquisito negli anni.
Ammetto che il Comune è arrivato a questi aumenti “dopo i foghi” destabilizzando così gli allori dei costruttori, ma è anche vero che ha deciso di incassare dal canale edilizia, intanto adeguandosi a valori tabellari Istat e poi, non aumentando i soliti servizi al cittadino come il trasporto pubblico, le rette scolastiche o tagliando spese per la comunità già ridotte all’osso.
Una scelta fatta finalmente con criterio ma sulla quale, in consiglio comunale, per non uscire dalla mediocrità, si è fatto un inaspettato passo da gambero!!!!
Amministratori, non potete essere così intimoriti solo perché qualcuno alza la voce!
È naturale che i costruttori vogliono difendere l’acqua portata al loro mulino negli ultimi anni; infatti, favoriti da congiunture astrali/governative, hanno finora realizzato a costo 2 per rivendere a costo 10 ( e ciò lo dimostrano tutti gli appartamenti invenduti presenti sul territorio comunale, come il quartiere Palombare,perché non è sempre colpa della crisi) e adesso si vedono costretti a costruire a costo5 e a vendere comunque a 10.
Eh si, perché se vogliono vendere un appartamento non potranno comunque rincarare sul prezzo del finito, perché gli stipendi medi non sono più al passo con l’inflazione e le banche non concedono più mutui, in assenza di sostanziose garanzie (concedetemi di dissacrare, ma devi avere garanzie pari al valore di uno a scelta tra gli organi vitali!).
Cari costruttori, tranquilli, sono certa che continuerete comunque a guadagnare, ma questo regolamento sarà un  deterrente  per la sperequazione edilizia che ha garantito, nel passato, grossi introiti nelle vostre casse ma pochi e insufficienti in quelle dei Comune.
Con questo nuovo regolamento  finalmente l’ago della bilancia tornerà ad avere un equilibrio, precario, ma pur sempre equilibrio tra imprese e amministrazione.
E poi, diciamo la verità, se il comune avesse adeguato le percentuali degli oneri di urbanizzazione nel corso degli anni scorsi, ad oggi i costruttori si troverebbero già a pagare quanto previsto da questo nuovo regolamento quindi, devono solo ringraziare queste amministrazioni appisolate, succedutesi negli ultimi 10 anni, che hanno permesso loro di guadagnare più del previsto.

Vorrei concludere suggerendo alle imprese edili di reinvestire esperienza  e dipendenti nelle ristrutturazioni rivolte al miglioramento delle classi energetiche dell’esistente, non sia mai che il comune, colto da un altro sprazzo di lucidità , sblocchi l’iter per l’attuazione di questo nuovo regolamento sugli oneri di urbanizzazione e decida anche di realizzare un piano di manutenzione e catalogazione del costruito per ottenere qualche bella certificazione a livello nazionale che fa sempre un’ottima pubblicità pro turismo.

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