lunedì 18 giugno 2012

Bebi e baby

siete giù di morale?ti senti un'ameba?io di solito, per svagare la mente vedo film stupidi,blande commediole americane e leggo libri spensierati.
Tempo fa mi sono detta -visto che nella vita bisogna sempre essere guardinghi, pronti a prendere decisioni importanti e soprattutto portare pazienza col circondame, non posso sprecare energie per capire la morale di un romanzo o stare in ansia guardando un thriller-

Ma poi capitano inevitabilmente dei giorni che cmq sei sfatto,svogliato e insofferente e qui scatta il piano B, dove B sta per Bebi!
Alberto detto bebi è un parrucchiere che sta in centro dove è indiscutibilmente terapeutico, per ogni forma di depressione (sentimentale,lavorativa,mestruale),andare a fare i capelli o accompagnare qualcuno a farli.
Si tratta di 30mq di microcosmo, fatto di shampoo,spazzole e due fuori di testa che non risparmiano nessuno di noi comuni avventori.
In questo villaggio delle cazzate nessuno ha un nome, siamo tutti Nì o Mì,in base al sesso (Ni=maschio,Mì=femmina o bambino), e tutti siamo soggetti a commenti e battute dei due coiffeur;  e se pure esci con la testa tale e quale a quando sei entrato e ti sei preso qualche insulto, esci sereno e sorridente per altre due ore almeno!

Dall'altro giorno il mio nuovo soprannome è "novità", tutto questo perchè un paio di persone che conosco,vedendomi mi hanno chiesto se c'erano novità, e io "no, tutto come sempre" finchè non ho capito che la novità alla quale si riferivano aveva a che fare con quei kg di troppo che ho messo su mio punto vita da bagarozzo.
Che disperaziò, non so incinta!una fatica farlo capire alla mia simpatica vicina 85enne nonchè madre di 5 figli enonna di 200 nipoti!
Cmq se lo fossi sarei una di quelle di "non sapevo di essere incinta" e lo espellerò nei pantaloni!!!!!
Insomma, la mia depressione è salita come lo spread e, quel simpaticone del coinquilino,nonchè colui che eventualmente sarebbe il padre della creatura nei pantaloni, continua a prendermi in giro,aggiungendo rabbia alla depressione....ormai il libro sul comodino è inutile, è ora che vado a fa un giro da Bebi!

domenica 3 giugno 2012

la sindrome della prima donna

molti uomini soffrono di questa patologia,ma devo dire che la categoria dei medici ne manifesta tutti i sintomi: forse la contraggono durante il giuramento di Ippocrate!
E' vero che salvate vite umane e vi proccupate della salute di noi poveri umani,ma, al di là del fatto che non siete tutti cardio o neuro chirurghi,non pensate di sentirvi un pò troppo superiori e protagonisti durante le visite?
questo è quanto ho notato: arrivate agli appuntamenti sempre con ritardi pari a quelli del ciclo mestruale di una donna incinta,se il paziente in attesa vi scorge, vi allontanate senza dare spiegazioni: mica stiamo a giocare a nascondino; la caposala vi protegge (anche lei non sa mai quando arriverete e da dove) e non fate mai affermazioni certe su nulla.
Ci può stare che avete da fare,non siamo tutti tarati solo perchè non abbiamo una laurea in medicina, capiamo che ci sono delle urgenze e, capiamo anche che la medicina non è matematica, ma nessuno vi chiede la puntualità di un orologio svizzero, vi assicuro che potete dire "torno fra 15/30 minuti"senza essere ridotti a ostracismo!
cari dottori, non potete lasciare i pazienti in attesa dell'apocalisse davanti i vostri ambulatori senza spiegazioni,senza una parola, perchè noi, a differenza vostra, un pò ci preoccupiamo, e la prossima volta, passati 30 minuti, telefoniamo a "chi l'ha visto"!

Il segreto dell'amicizia

In generale non so quali siano i fattori che incidono sulla "creazione" di un rapporto di amicizia.
io non ritengo di essere una buona amica:
-telefono solo quando non ho altro da fare,e non per dedicarmi all'amico senza altre distrazioni, ma per passare il tempo quando sono sola
-quando mi raccontano un problema, va sicuro che dimentico di chiederne l'evoluzione i giorni successivi
-se mi viene raccontata una situazione grave non sono in grado di tenerla per me, ma mi devo "liberare" di questo peso, raccontandolo ad altre persone (anche disinteressate) come se, ognuno di loro si prendesse una parte della mia angoscia
-poi,nel momento in cui gli amici uomini mi raccontano le loro vicende amorose li ridicolizzo e non li prendo sul serio
Insomma sono una cinica egocentrica, ma di contro giudico molto poco,anche se ho un'idea di tutti quelli che conosco, ma non mi interessa come si comportano e cosa fanno,e, per educazione,chiedo sempre "come stai, come va" anche se non me ne frega niente, diventando così una buona confidente,a quanto pare.
ES1: rientro da lavoro dopo la frattura al coccige, e la collega di stanza mi chiede come sto, io "bene grazie", lei "anche mio marito dopo l'intervento all'ernia non ha più dolori alla schiena"; ok, forse mi ero dimenticata di questo piccolo intervento, forse te lo dovevo chiedere,ma forse non me ne frega niente e, se il tuo interesse era quello di parlarmi di tuo marito, fallo e basta, non c'è bisogno che la prendi alla larga chiedendomi del mio coccige e facendo un parallelo con un ernia (non c'entrano nulla uno con l'altro)!
ES2: altra collega,questa si schianta in casa e torna al lavoro con collarino, occhio nero da panda e lividi sparsi. Allora, non è che se ti chiedo come ti senti voglio sapere la moviola secondo per secondo, del tuo volo d'angelo sul gres, e poi, salutarmi tutti i giorni successivi con fare riconoscente per il mio interesse, come se fossi stata l'unica persona, dopo il 118 a chiederti "come ti senti?"
Che poi,per me, se sei in ufficio, cammini e parli=tutto ok,ti chiedo per mera educazione!
ES3: il mio capo, colui che decide se io devo stare in cassa integrazione o lavorare, ecco, da una persona così non ammetto confidenze,e invece, non so perchè, ispiro pure lui!
giorni fa entra nella mia stanza e dichiara di avere mal di testa,io gli offro un moment e lui non accetta dicendo che i suoi sono problemi di altra natura.
senza tanto ne quanto, penso che abbia dei "pensieri" e riprendo il lavoro.
tutt'un tratto lui riprende a parlare, e dice "soffro....- si sofferma a rifelttere un attimo per cercare il vocabolo giusto -.... di aerofagia".
ecco, ditemi voi cosa avrei dovuto dirgli? ho solo iniziato a chiedermi,mentre lui continuava il discorso su terapie e metodi per espellere l'aria devastando la mia psicologia,"ma te l'ho chiesto?ma perchè mi devi raccontare ste cose?forse l'aria che autoproduci ti sta appannando l'attività cerebrale?non ti puoi confidare con me!!!!ti ho solo chiesto se volevi un moment! "
sta di fatto, che ora,caro capo, tu ti sei liberato di un peso, ma l'hai scaricato su di me,una tua dipendente, che ogni volta che bussa per entrare nella tua stanza si chiede se dentro troverà l'aria un pò pesantina!!!!